Hornblower
Ognuno ha le sue debolezze. Io, tra le altre, ho quella del Capitano Hornblower.
Il Capitano Hornblower è il protagonista di una serie di avventure marinare ambientate all'epoca delle guerre napoleoniche e scritte da Cecil Forster negli anni '30 - '40 del secolo scorso; semplificando un po', si può pensare a Foster come ad un Tom Clancy dell'epoca fra le due guerre mondiali.
Hornblower fa parecchie cose strane: con la sua nave porta aiuto ad un tirannucolo sanguinario del Nicaragua, senza per questo mettere in discussione la moralità degli ordini ricevuti; mentre i suoi uomini muoiono come mosche sotto le cannonate si preoccupa solo della figuraccia che farà con i superiori, se non riesce a compiere la sua Missione; è sollevato, quando la maggior parte dei feriti in battaglia muoiono, perché con il ponte sgombro di corpi la nave si manovra meglio; per eseguire ordini che sa essere assurdi e inumani sottopone il suo equipaggio a condizioni di vita atroci. Come un Fantozzi dei sette mari è scostante con i subordinati e tirannico con l'equipaggio, ma accetta come vangelo qualsiasi cosa sia scritta su carta intestata dell'ammiragliato o che gli dice qualsiasi fesso con un'anzianità leggermente maggiore della sua.
E' bravissimo a pilotare le navi che gli vengono affidate, ma si considera un mediocre; la moglie lo aspetta a casa per anni ma quando torna va a malapena a salutarla e, quando lei muore di parto, è sollevato per non dover più fingere di volerle bene.
Gli affidano missioni ingrate e pericolossissime nelle Indie, mentre i suoi colleghi hanno compiti che gli consentono di arricchirsi pur rimanendo in vista di Portsmouth, eppure non dice nemmeno "com'è umano, lei...", che sarebbe il minimo.
Tuttavia, leggere Forster è in qualche maniera patologica rilassante. Nei suoi libri tutto è chiaro, senza ombre o dubbi: i francesi sono tutti cattivi, gli spagnoli tutti cialtroni e ogni scheggia di legno sui suoi velieri ha un nome e una funzione precisa. Hornblower è un cretino, ma sa sempre cosa fare e come farlo, perché si applica tanto e non si pone domande.
Gli eroi di Forster sono servi capaci e discreti, disposti al sacrificio di se stessi e degli altri in nome di ideali che neppure cercano di capire. Se un giorno consegnassero a Hornblower un dispaccio con un errore di stampa, porterebbe il suo equipaggio sulla neve, invece che sulla nave, senza lamentele o questioni.
Alla fine della lettura di uno qualunque dei suoi libri si rimane con la certezza che se a Horblower avessero affidato il comando di un campo di concentramento lo avremmo visto a Norimberga con uno sguardo bovino a dire "Ho solo eseguito gli ordini ricevuti", senza l'accenno di un dubbio o di una domanda fino al momento dell'esecuzione.
Negli anni '30, era quella la letteratura popolare usata per formare la carne da cannone, che di lì a poco sarebbe venuta tanto utile.
La scorsa settimana, da un robivecchi vicino a casa, ho trovato una collezione dei libri di Forster, in lingua, risalenti agli anni '40. La ho comprata integralmente e a prezzi di saldo.
Forse non la leggerò mai, ma vale la pena averla in casa, anche solo come memento.